Campo per il gioco della palla

Scultura in ceramica proveniente da una tomba del Messico occidentale, raffigurante giocatori impegnati nel gioco della palla.

Presso le popolazioni centroamericane (o, più esattamente, mesoamericane) il campo per il gioco della palla era un'ampia struttura in muratura usata per più di 2.700 anni per la pratica del gioco della palla, in particolare nella versione in cui la sfera veniva colpita con le anche.[1] Sono stati identificati oltre 1.300 di questi campi, il 60% dei quali solamente negli ultimi 20 anni.[2] Nonostante ci sia una grande diversità quanto a dimensioni, in generale i campi da gioco hanno una forma simile: un lungo e stretto corridoio centrale, nel quale si svolgeva il gioco, affiancato da muri con superfici inclinate o orizzontali (più raramente verticali). I muri erano spesso coperti di stucco e dipinti vivacemente. Mentre i campi più antichi erano aperti alle estremità, in tempi più recenti vennero realizzati con zone terminali ai due capi che danno una forma a nella vista dall'alto.

I campi venivano usati anche per altri scopi oltre alla loro funzione principale. Alcune ceramiche provenienti dal Messico occidentale mostrano campi da gioco utilizzati per gare sportive diverse dal gioco della palla, incluso quello che sembra essere un incontro di lotta.[3] È anche noto dagli scavi archeologici che i campi erano teatro di feste sontuose, non è noto tuttavia se queste erano inserite nel contesto del gioco della palla o se ne erano completamente indipendenti.[4] La localizzazione della maggior parte dei campi più importanti era all'interno dei quartieri sacri delle città. Questo fatto, insieme ai depositi votivi ritrovati associati ai campi, dimostra che i campi stessi erano luoghi rituali oltre che di spettacolo.

  1. ^ Cohodas dichiara che i campi in muratura erano usati esclusivamente per questa variante del gioco.
  2. ^ Taladoire, p. 98. Da notare che nel sud-ovest degli Stati Uniti sono stati identificati poco più di 200 campi da gioco che NON sono stati inclusi in questo totale, dato che sono al di fuori del Centroamerica e che comunque sussistono ancora discussioni sul fatto che questi campi venissero usati per il gioco oppure no.
  3. ^ Day, p. 69.
  4. ^ Zender, p. 10, che cita John Gerard Fox (1996) "Playing with Power" in Current Anthropology.

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